mercoledì 20 novembre 2013

Non c'è cioccolata senza zanzare

Cacao, mosquitos, banani. Un ottimo lavoro di squadra per creare la cioccolata. Sono stata in una piantagione di cacao e quindi adesso sono un  pozzo di scienza. Eccola qua. 
Originario del Brasile, molto presto il cacao si trasferisce in Mexico, dove trova in maya e aztechi dei grandi estimatori. Il cioccolato veniva considerato cibo degli dei e agli dei era  offerto. Se ne mangiava nella convinzione che facesse diventare giovani (non grassi???).  In alternativa usato come moneta e preziosa merce di scambio. In tempi più recenti,  un seme di cacao veniva dato  ai cavalli da corsa prima  di una gara. Vietatissimo. Doping ante litteram... !!!
Usi e  costumi a parte,  il frutto del cacao deve la vita ai mosquitos che impollinano il fiore. Lavorano a schiere fitte (anche sulle persone...), ma paiono sindacalizzati: solo quattro ore al giorno, sempre le stesse,  due la mattina, due il pomeriggio. Per dieci giorni di vita totale. Il fiore del cacao invece appassisce dopo 48 ore. Incastro di effimeri che però ha una sua evidente solidità, viste le fortune millenarie del cacao.
L'albero e' selvatico, non si alleva ma si riproduce spontaneamente,  vive tra i 40 e i 50 anni. A 8 anni, il pieno della maturità. Uno bravo sfoggia anche centomila fiori e un centinaio di frutti, soprattutto a maggio e dicembre, ma il raccolto va avanti tutto l'anno. 
La prima piantagione in Costarica e' intorno al 1500, aveva solo cento alberi, ma in breve tutta la costa atlantica ne fu ricoperta. Fino a 40 anni fa quando il temibile fungo monilia attaccò e distrusse gran parte delle piantagioni. Dopo furono i più robusti banani. 
Anche chi  è rimasto fedele al cacao lo mischia adesso con i banani, che offrono quel 50 per cento di ombra giornaliera necessaria  al cacao, il quale ricambia con abbondanti foglie caduche  ottime per nutrire le radici dei banani. Questi poi  diventano barriera contro il fungo sterminatore che si fa polvere e viaggia nel vento. 
Ecco l'equilibrio della biodiversità per eccellenza si inorgogliscono qui sfoggiando Tshirt con la scritta 'salviamo la terra - l'unico pianeta con il cioccolato'.
L'80 per cento del cacao di Costarica ha il  certificato di organico biologico, il restante 20 per cento e' sempre DOC ma non può permettersi il bollino di qualità perché costa un sacco di soldi, pare.

 Durante la visita alla piantagione, (siamo solo due, niente orde),  il proprietario ci mostra tutta una serie di altre piante, ne racconta le proprietà e le caratteristiche. Ricorda le sue giornate da ragazzino, i suoi figli appaiono e scompaiono a cavallo delle bici. La moglie prepara la cioccolata per noi. Generazioni di una volta...  Concessione alla modernità: tre volontari occidentali che aiutano nella piantagione e talvolta fanno da guida ai turisti. 


Ps. Questo pezzo l'ho perso e riscritto due volte, quindi forse suona un po' sbrigativo. 


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