domenica 3 novembre 2013

Playa del Coco

Week end (ancora) avventuroso Prosegue la faida con l'orrido driver del van e ciò provoca imprevedibili sortite nel mondo dei ticos. Escluso l'uso del suo barcollante automezzo, per muoversi da Barra Honda non resta che il bus. Che ha orari di una precisione teutonica, ma in momenti totalmente inutili. Il sabato ce ne è uno alle sette del mattino e il seguente e' lunedì sempre alle sette. Ciò e' però per adepti. Visto che nella settimana c'è anche un bus alle 12, mi avvio per prendere quello, dopo consultazioni con i ranger del parco per scegliere la destinazione. Bene, qualcuno mi ha detto forse  che il bus delle 12 il sabato non c'è? Vengo a saperlo seduta sotto la pensilina da una vecchietta venuta a prendere sua madre ... Meno male che all'ultimo con me ha  deciso di venire il ragazzone tedesco. Andre, 19 anni, 2.05 m per 110 kili fa la sua figura e soprattutto, nonostante pla giovane età, ispira una certa sicurezza. Così, al grido di 'questa e' una avventura!' , non ci siamo fatti scoraggiare nemmeno dall'incombente  fine della rain season  (leggi: caldo pazzesco) e a piedi siamo andati in cerca di un mezzo alternativo. Con l'ormai  collaudato- per me- metodo di chiedere di casa in casa. Finche'  non abbiamo trovato un signore che fa questo servizio e ci ha accompagnato a Nicoya. Per un pelo siamo sfuggiti all'orrido driver che pattugliava la strada minaccioso come Crudelia de Mon.  Ci siamo nascosti come spie nel giardino del nostro autista-nuovo amico Heriberto, dove il suo sguardo da mafioso ci ha raggiunto ma non incenerito. Attendiamo ritorsioni. 
Come sia, tra taxi e bus raggiungiamo playa del Coco, localita', scopro, di villeggiatura locale. Qui cominciano una serie di esilaranti siparietti  con i locali, attoniti nel vedere una coppia così assurda come noi. Prima cosa che pensano e' che siamo madre e figlio. Ma poi si trovano davanti al fatto che quando mi chiedono di lui, io gli giro la domanda in inglese. La confusione aumenta con  la nazionalità. Io italiana, lui tedesco. Strabuzzano gli occhi.  Non parliamo poi dei conti separati al ristorante ... Mi sono troppo divertita! 
Surreale anche la serata. Dopo cena ci sediamo in uno di questi baretti all'aperto, per la verità guarnito da buttafuori con le braccia grandi come alberi della foresta millenaria,  e ci si parano davanti cameriere e camerieri vestiti da antichi egizi. Ori e raso bianco e nero, per intenderci. Intorno a noi, una cicciona con parrucca boccolona bionda insieme alla sua famiglia, compresi bambini  addormentati in pericoloso equilibrio.  Una drag queen. Due attempate decisamente in cerca di una proficua sistemazione notturna. Una coppia di poliziotti con bretelle e cinture fosforescenti. Paracadutati nel bar di Guerre stellari. Finché enormi ragni pelosi attaccati qui e li non ci hanno fatto realizzare che eravamo capitati in un party di halloween tardivo... 
P.s. Shopping e bistecche  a parte, Playa del Coco non è un granché. C'è una piccola colonia di italiani con gelaterie, pizzerie e negozi di abbigliamento. Ho ascoltato i loro discorsi. Hanno esportato senza tanti complimenti l'italico 'facciamo a pezzi gli assenti' e 'lamentiamoci'. Brrr. 



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