venerdì 26 settembre 2014

Viaggiare con i piedi


    Efland, North Carolina, 

Lucidare gli occhi e arrotare la penna. Pilastri di ogni viaggio. Negli ultimi anni, ho aggiunto il jogging per ottenere  punti di vista. Ormai ho una discreta collezione di scoperte fatte con i piedi nelle scarpe da ginnastica. Micro realtà e atmosfere più che altro. Luci e risvegli, visto che io corro di mattina e pure presto perché poi fa troppo caldo. 
Così ricordo il lungomare di Tel Aviv con le ombre sui lettini e gli ombrelloni, il bagno nel Mar Morto reso possibile a dicembre solo per aver accumulato il calore di qualche chilometro. 

   
    Tel Aviv 

Primo esperimento 'fuori sede' ricordo ė stato Rio de Janeiro. Diciamo che correre sul lungomare di Copacabana, no, non potevo saltarlo. I marciapiedi larghissimi con i disegni, la spiaggia, l'oceano. Insomma, non sono esperienze da mancare. Anche se l'ambasciatore italiano mi aveva terrorizzato con la sicurezza, quindi mi sono limitata a consumare numero x volte lo stesso tratto davanti all'hotel. Stessa storia, anche peggio, con San Paolo. Ma almeno l'ho fatto. Meglio a Curitiba, dove la sorveglianza diplomatica si era un po' allentata. 
Le corse in Costarica sono state abbastanza limitate, confesso. Dopo le fatiche del Parco di Barra Honda, non restava molta voglia di  altro esercizio fisico. L'istinto di sopravvivenza chiedeva solo cibo extra, altro che correre. E l'umidità della stagione delle piogge non incoraggiava performance. Comunque, a Barra Honda un paio di volte sono andata fino al villaggio di Santa Ana, pochi chilometri, guardata con occhi esterrefatti dai locali che alla fine mi salutavano come una specie di 'loca' (il correttore suggerisce l'oca, che abbia ragione?). Una corsa un po' 'per forza' l'ho fatta sul lato caraibico, a Puerto Vieho, forse il posto al mondo che mi è rimasto più nel cuore. 

   
   Puerto Vieho

Nelle isole greche dove sono stata negli ultimi anni, sono andata di corsa ovunque. Molti lungomare fino ai loro estremi. Occasioni per intercettare i ristorantini meno in vetrina e spiagge meno in voga. Ma anche corse interne, tra mucche e asini, o verso le cime per vedere il mare più blu. Piacevole incrociare pochi altri turisti con lo stesso hobby, il cenno e il sorriso complice. Allegro scambiare saluti per lo più con allibiti vecchietti locali sulle loro soglie. Piccola lista autocelebrativa: Creta, Paros, Koufonissi, Naxos, Tylos, Kos. 

    
Paros 

Grandi corse le ho fatte in North Carolina, ospite della mia amica Diane, che, tanti anni fa ormai, mi aveva iniziato al jogging. Indimenticabili le mie resistenze iniziali. E i primi passi con le Superga, caso mai il jogging fosse stato un capriccio passeggero,  come ero intimamente convinta sarebbe stato. Da Thunder Mt road sono partita di corsa tante volte. Unici incontri per le vie, molte mucche e qualche cavallo, verde. 
Lascio questo post volutamente incompiuto. 
Ci sono un sacco di posti che voglio raggiungere di corsa nel futuro! 

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