giovedì 12 novembre 2015

Henry Moore e la sua cornice



Sono partita per andare a vedere Henry Moore, sono approdata in un mondo sconosciuto dietro l'angolo di casa. La mostra è alle Terme di Diocleziano, giusto accosto alla basilica di Santa Maria degli Angeli, chiesa nota e centrale, visitata varie volte. 


Non posso pensare di non aver mai conosciuto un posto come quello. Grandissimi spazi tutti densi di bellezza e storia. Insomma, per farla breve, mi addentro in questo cancello, pensando di trovare le sculture disseminate in un posto qualsiasi. Invece, qui si tratta di grandezza pura e semplice. 
Alle terme di Diocleziano si accede attraverso un giardino che fa da intercapedine con il mondo romano. Quello vero. Ci sono altari e alberi antichi, cespugli di lavanda che sembrano d'epoca,  e una fontana con tanto di pesci rossi sormontata da un cratere, sorta di vaso, in forma extralarge. Già incuriosita e un po' sorpresa della sorpresa, procedo. 


Il museo si dipana tra edifici, chiostri, terme con frigidarium e piscina in un susseguirsi di angoli e svolte. Il sole di questo novembre eccezionale fa le linee nette, taglia l'ombra e l'azzurro del cielo in modo professionale. 



Così mi godo Moore, i disegni,  le sue sculture in pezzi, le madri con bambino aggrovigliate talvolta con amore, talvolta con rabbia, i suoi dolori di guerra, impegnati a dire 'mai più', le donne sdraiate in tutte le tonalità del bronzo. 



 

E poi lui, il più bello -lo so, scopro l'acqua calda- il guerriero con lo scudo. Sta nel mezzo di uno spazio aperto , si protegge con allarme palpabile, dai fulmini del cielo o dai nemici. Me ne sono innamorata. 



Ma senza nulla togliere a Moore, che aspettavo, sono stata catturata dal posto. Le terme sono splendide. Hanno strati sovrapposti alla romanità originaria. La basilica di Santa Maria degli Angeli si tiene dentro due chiostri spettacolari. E file e file di sale, edifici, scale, scalette, luci, ombre, storie nelle storie e nelle pareti. Non sarei andata via mai a sbirciare dietro tutti gli angoli e ce ne sono di infiniti, mi pare. Perciò smetto di chiacchierare e lascio un po' di foto, che è meglio. 

 



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