domenica 17 luglio 2016

Serata Boss



Io lo trovo bellissimo, the Boss. Bellissimo perché bravissimo, perché non si risparmia, perché sorride. Magari non sarà nemmeno vero, ma emana generosità. Il suo concerto, ieri al Circo Massimo, è stato un piccolo antidoto al terrore dei tempi che viviamo. Ci ho anche pensato un po' -non molto- se andare, un malessere piccolo piccolo, un disagio. Ma poi, no, davvero, una spruzzata di fatalismo è indispensabile. “Daje Roma”, ha salutato Bruce e sono state tre ore in cui lui e la sua band non propriamente di giovincelli hanno suonato e cantato a ali spiegate. 




Nel salire della sera Roma si è impegnata parecchio. Le rovine del Palatino hanno cambiato colore a mano a mano, si vedeva l'angelo di Castel Sant'Angelo in fondo, dietro la musica, poi è rimasta solo una lucina. I pini sono diventati neri, il cielo viola e per un po' sul concerto ha stazionato una nuvola rosa sfrangiata. Noi siamo stati sul pratone, un po' distanti ma c'erano maxischermi a rincorrersi e Springsteen l'abbiamo visto in dettaglio. Unica distrazione, la necessità costante di tenersi aggrappati alla costa un po' ripidella, puntando i piedi e cercando di scavare sedili precari. A lungo andare anche quella leggera giannetta che proprio ieri ha deciso di visitare Roma, dopo settimane di latitanza afosa. 



Per il resto, magia. A vederlo dall'alto la maggior parte del pubblico prolunga o sostituisce gli occhi con gli schermi dei telefoni. Ho provato a guardare se fosse solo per un piccolo video o una foto, ma no, quelle luci erano fisse. Ma quanta batteria hanno, che il mio si scarica che è una bellezza? Però c'era anche chi si godeva l'attimo. Sventolando cuori rossi gigante, o cartelli con titoli di canzoni on domand o dichiarazioni di amore, tipo “Can I give you a hug?". Alle canzoni più famose, come da bon ton concertistico, tutti in piedi, ad agitare le braccia e a cantare. Bel clima, gente di età e nazionalità varia. La birra circolava, ma senza prendere la mano. Servizio d'ordine come si conviene, gentilmente fermo, mai aggressivo. Andando via, ho visto le squadre degli incaricati delle pulizie scalpitare, pronti a far sparire nella notte le montagne di rifiuti. Magari li ingaggiasse Virginia Raggi. 




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