martedì 17 ottobre 2017

La querelle di via Ticino




Abito nel quartiere Trieste da quando sono nata, anzi da quando sono nati miei genitori. Anzi, da quando i miei nonni sono arrivati a Roma dalla Sicilia. Facciamo dagli anni '20 del secolo scorso. Insomma da quando il quartiere Trieste esiste. E da quando esiste il quartiere Coppedè. Dove non mi sognerei mai di dire che abito, sebbene dalla finestra io veda a un tiro di schioppo via Ticino. Quindi, se via Ticino risulta quartiere Coppedè, per la proprietà transitiva, anche piazza Trento é quartiere coppede? Mah... Direi di no. Ma direi anche che via Ticino non è quartiere Coppedè per nessuna ragione al mondo. 
Eccoci al punto: la querelle sul palazzotto in demolizione. Ci passo ogni mattina per andare al lavoro. 


Anche io appena ho visto i lavori ho avuto un moto di fastidio/indignazione. E ora che ci fanno qui? Un terrificante parcheggio multi piani? Un supermercato h24? Un obbrobrio vetro resina verde come la fiom di corso Trieste che si staglia contro i miei occhi ogni mattina dagli anni 70 con  il muto beneplacito di tutti i benpensanti attualmente così vocianti? forse perché parecchi di loro abitano lontanissimi altrove, mi verrebbe da supporre e sono maestri nell'arte di condividere cose che non conoscono. No, il palazzo che verrà é, secondo me, bello, pochi appartamenti luminosi, grandi terrazze, box per le auto in modo da non affaticare i parcheggi. Di inserti così nella zona ce ne sono già e sono ben riusciti. Quindi, perché no? Spiace dirlo, ma i  palazzi di via Ticino sono TUTTI, senza eccezione, bruttarelli. Nati  negli anni 50 all'incirca. Non hanno fascino né storia risalente oltre  metà del Novecento, niente da venerare. Quello poi è (era?) di un normalissimo color ocra, dettagli pesanti, finestre piccole. Stava, ma può anche non stare. Le città hanno la facoltà di rinnovarsi nelle loro parti meno preziose e questa senza dubbio lo è. Conservare tutto immobile non giova, prendiamo aria, romani,  che ci fa bene. Custodiamo la storia e rinnoviamo il caduco che altrimenti diventerà soltanto tappezzeria anonima. Non tutto quello che è vecchio può diventare antico. Dopodiché continuo a vedere indignazione e levate di scudi a gogò contro questa iniziativa e mi pare di essere l'unica a condividerla perciò forse sono pazza io. Però, per quel che vale, resto della mia opinione singolare femminile. 

Ecco come sarà 

P.s. Stamattina sono passata, demolizione rapidissima. Fossero tutti così i lavori a Roma saremmo una città davvero efficiente! Lustra e acchittata. Vedo che invece pochi si scandalizzano per la nuova illuminazione che sta spegnendo Roma. Le luci bianche sono fioche, non si vede niente (che in qualche caso è sicuramente meglio) e pare di stare ovunque in un bar di periferia con metà delle luci al neon rotte. Anche qui, sono da sola a pensarla così? 

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