lunedì 23 aprile 2018

Flaminia va in tivù



Ebbene sì, ancora su Flaminia. Possiamo dire che è il mio argomento preferito? E proprio questo mio parlarne in continuazione, cantandone le gesta, ovviamente, l'ha portata a Unomattina a raccontare di sé e del suo percorso che l'ha portata nella polizia britannica. Eccola ospite dell'angolo Italiani nel mondo, a tu per tu con la conduttrice Benedetta Rinaldi, disinvolta e sicura, con quel filo di ironia che la illumina come un gioiello. 
Il tutto nasce da una chiacchiera sulla spiaggia con uno degli autori, collega e amico da anni. Il solito aggiornamento sui figli e a Marco scatta la curiosità. “Poliziotta in Inghilterra? Ma questa storia la portiamo in studio!". Ci abbiamo messo quasi un anno, ma alla fine eccola lì a sciorinare con leggerezza anni entusiasmanti ma di certo coraggiosi, a volte difficili e solitari. Ed eccomi a farle da materno ufficio stampa, controllare la scaletta, monitorare trucco e parrucco, scattare 'foto di scena', avvertire il 'suo pubblico' (ovvero padre, nonna, zii, cugini), prendere gli accordi logistici. Manco nel lavoro vero lo faccio... Non a caso è un ufficio stampa "materno", quindi incondizionato. 


 Flaminia è cresciuta a diciannove anni. Ha vissuto da sola, si è occupata di conti correnti, bollette, mutui, acquisto dell'appartamento e così via. In cinque anni ha condensato esperienze adulte a tutto spiano. Non sempre in discesa, no? I mille traslochi,  peregrinando tra case condivise, inquilini incompatibili, combattendo per il concetto di proprietà privata (almeno del prosciutto, per dire) e di rispetto. 
Ora è una giovane donna indipendente, capace di trasformare i sogni in aspirazioni e le capacità in obiettivi. 
Certo, il suo italiano non è più fluente come prima, nonostante le nostre quasi quotidiane chiacchierate. Certo, accompagnarla al lavoro per telefono non è come averla a casa o quanto meno in città. Però, i figli vanno messi in grado di volare e quando dimostrano di saperlo fare bisogna essere felici. 
P.s. Della vita da “madre a distanza” farò una riflessione più avanti... 

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