Sta spopolando sul web la campagna social della Treccani #leparolevalgono per “ridare il giusto peso alle parole". Sarebbe interessante, nonché utile e saggio, traslare questa bella iniziativa culturale nel campo della politica. L'uso più ampio e informato del vocabolario italiano annegherebbe, o quantomeno diluirebbe, nel mare magnum delle sfumature il brutto #ciaone di recentissima nascita, forse arricchirebbe di possibilità la #rottamazione o renderebbe più articolato di #staisereno il pensiero della divergenza, oggi confinato in pochi consumatissimi insulti. Praterie si aprirebbero poi nel campo delle proposte, le idee oggi incarcerate in angusti stereotipi si librerebbero articolate e offrirebbero finalmente generosi spunti di cambiamento. E, chissà, se ne gioverebbero anche i numeri, così autistici senza il conforto estroverso delle parole.
Penso che se le parole avessero cittadinanza piena e tutti si sentissero orgogliosi di usarle con accuratezza, scegliendole di volta in volta per dare forma a un pensiero e non solo per riempire l'aria, la società avrebbe una cera migliore. Perché le parole valgono, ma pesano anche.
P.s. Le mie parole sono #coraggio e #cambiamento. Ma non c'è l'uno senza l'altro, no?
Nessun commento:
Posta un commento