sabato 27 febbraio 2016
Libertà a quattro ruote
mercoledì 24 febbraio 2016
I regali della vita
mercoledì 17 febbraio 2016
Donne per 'La salvezza del mondo'
domenica 14 febbraio 2016
Italia vs Inghilterra
Intervista a ... Luisa del blog cosedeglialtrimondi
Eccomi a presentarvi l’intervistata di questa settimana…. siete pronti??
L’intervistata è …. Luisa del blog cose degli altri mondi.
Andiamo a scoprire le risposte:
Da quanto tempo scrivi sul tuo blog?
Il mio blog,è nato a settembre del 2013, quando sono partita per tre mesi volontariato ambientale nella foresta pluviale del Costa Rica.
Perchè hai deciso di aprirti un blog dedicato ai viaggi?
Sono appassionata viaggiatrice da sempre. Il primo viaggio da ragazza in Indonesia, Bali, Giava, Sumatra e la piccola isola di Nias dove non avevano mai visto l’uomo bianco. Figurarsi una donna…
Come si chiama il tuo blog? C’è una spiegazione nella scelta?
All’inizio il blog si chiamava nellaforestapluvialesenzainternet. Poi, tornata dal Costa Rica, l’ho cambiato per poter includere altri viaggi.
Quali sono i servizi che offri all’interno del tuo blog?
I miei articoli sono un misto di racconto, cibo, usi e costumi, un po’ di storia e di politica ma leggere, leggende locali. Molto estero, qualche pezzo di costume (o malcostume) italiano.E poi Roma, città dove vivo, agrodolce perenne.
Fare il travel blogger è il tuo lavoro o è come passa tempo?
Diciamo che è un hobby che a tratti diventa lavoro. Come quando ho intervistato l’ambasciatore italiano a Pechino o quando ho seguito l’istallazione di una postazione di telemedicina in un villaggio del Togo. In quel caso sono stata sponsorizzata da una ong e ho scritto anche per i loro siti.
Quale meta hai scelto per il tuo prossimo viaggio?
Prossimo viaggio? Si vedrà. Quel che è certo che mai parto in gruppo e mai in alta stagione.
Durante i tuoi viaggi, ti sei mai innamorato/a di una città che vorresti ritornarci o poterti trasferire?
Certamente il Costa Rica è un paese che mi tenta parecchio. Ormai lo conosco benissimo e so che si avvicina molto al mio concetto di beatitudine.
Quali sono i monumenti che ti sono piaciuti di più? E di meno?
Molto bella la Grande Muraglia cinese, entusiasmante Sighirya in Sri Lanka, splendidi i templi balinesi (ma li ho visti moltissimo tempo fa). Ho adorato il Madagascar e il delta del Mekong in Vietnam. Anche la baia di Ha Long, sempre Vietnam, è splendida. Suvvia, ogni paese ha i suoi punti di fascino. Posti brutti? Tutti quelli accerchiati dai souvenir e dai pullman. Minorca non mi ha convinto.
Durante i tuoi viaggi hai mai avuto degli inconvenienti? Se sì, quali?
Negli anni ’80 ho cappottato con un camper, sono stata, insieme ai miei quattro amici, ‘arrestata’ per questo e per vari giorni tenuta in ‘ostaggio’ dai turchi. Mai capito il perché, parlavano solo turco… A Nias (Indonesia) siamo incappati in uno schiavo (vero) che non volevano curare per la malaria e abbiamo dovuto curarlo noi. Molto aggressivi con le donne gli uomini di Sri Lanka. Molto pericoloso, ma senza veri incidenti, il viaggio per El Jem, in Tunisia, di due donne da sole in macchina, poco dopo la rivoluzione dei Gelsomini.
In quale stagione viaggi di solito?
Fuori stagione
I viaggi li organizzi tu oppure ti affidi alle agenzie viaggi?
Organizzo ovviamente tutto io.
Ogni posto ha un prodotto tipico, quale è il tuo preferito?
Il cibo vietnamita non ha pari
Durante i tuoi viaggi, cosa ti porti via per passare il tempo?
Tablet sui quali scarico libri e macchina fotografica. Per il resto cerco sempre di attaccare bottone con altri viaggiatori o persone del luogo.
Quale è la tua citazione di viaggio preferita?
Viaggiare è essere infedeli. Siatelo senza rimorsi. Dimenticate i vostri amici per degli sconosciuti.
(Paul Morand) e …
Io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare. La gran cosa è muoversi, sentire più acutamente il prurito della nostra vita, scendere da questo letto di piume della civiltà e sentirsi sotto i piedi il granito del globo. cit. (Robert Louis Stevenson).
Con chi viaggi di solito?
Talvolta da sola, spesso con mia figlia, raramente con amici.
Quale è il tuo articolo preferito?
Non ho idea….
Raccontaci un po’ di te ….
Sono una giornalista parlamentare, ho lavorato a Mediaset e poi in una agenzia di stampa, dove sono stata caporedattore del politico e poi vicedirettore. Adesso sono da pochi mesi free lance. E ho molto meno tempo di prima… Ma mi diverto di più. Viaggio da sempre con il metodo ‘zaino in spalla’, che è l’unico che concepisco. Sogno di fare il giro del mondo e forse ci riuscirò!
sabato 13 febbraio 2016
Consumi e risparmi
mercoledì 10 febbraio 2016
Alla Camera con De Coubertin
martedì 9 febbraio 2016
Le terribili conseguenze della povertà
Kossiwa, invece, ha 4 mesi e proviene da una famiglia molto povera e ignorante: è nata in casa, e all’inizio nessuno si era accorto che aveva un problema. Quando aveva circa un mese, i suoi genitori si sono resi conto che c’era qualcosa che non andava con la sua testa, ma invece di farla visitare hanno aspettato di vedere se il problema si risolveva da solo. All’età di 3 mesi, Kossiwa è stata vista per la prima volta da un infermiere, che ha spiegato ai genitori che la piccola aveva bisogno di essere operata, perché è affetta da idrocefalia, un problema relativamente frequente in Togo. I genitori, che non hanno i mezzi di sostenere il costo di un’operazione neurochirurgica (in Togo la sanità è completamente a pagamento), invece di cercare aiuto si sono riportati la bambina a casa e hanno aspettato ancora un mese, prima di venire da noi, disperati, perché adesso ovviamente le condizioni di Kossiwa sono peggiorate (quando l’ho vista per la prima volta era gravemente disidratata, come puoi vedere dalla foto del piedino che ho scattato).
L’abbiamo immediatamente accompagnata all’ospedale di Tokoin, dove attualmente è ricoverata in attesa di intervento. I dottori non sono sicuri se nel frattempo abbia riportato danni neurologici permanenti oppure no. Cerchiamo qualcuno che finanzi del tutto o in parte le spese per l’intervento di Kossiwa, per il quale prevediamo un costo compreso fra i 150 e i 300 euro.
Per chi volesse dare una mano, ecco i riferimenti.
CUORI GRANDI ONLUS
codice fiscale 93032880150 (5x1000)
iban IT70Q0306933350100000000313
La stella di Dominic
Dalla missione di Amakpapè, in Togo, ricevo da Chiara due nuove storie di 'ordinaria africanità'. Questa ha un bel lieto fine. E di lieto fine si può parlare comunque, credo, per un bambino che ha rischiato seriamente di morire appena nato per nessuna altra ragione che sua mamma non può occuparsi di lui. Certo, sta in orfanotrofio, ma chissà che la sua buona stella non gli regali una vera famiglia, cure, studi. Anche una sola di queste cose.
Come ormai è consuetudine, lascio la parola a Chiara, intrepida infermiera sempre in lotta contro un nemico, la miseria dell'Africa, molto più grande di lei.
Dominic è arrivato da noi il 13 ottobre 2015 quando aveva solo 20 minuti di vita. Sua madre, una donna inferma mentale che non è stata neanche in grado di dirci il suo nome o il villaggio di provenienza, lo ha partorito sulla piazza del mercato di Togba, a un paio di chilometri da noi, e subito due uomini di buona volontà hanno prelevato la donna e il bambino e li hanno accompagnati nella nostra infermeria perché prestassimo loro le cure necessarie. Dominic, che ha preso il proprio nome dal santo del giorno, aveva ancora il cordone ombelicale attaccato. A quanto pare è nato a termine, ma le cattive condizioni di salute della madre (anemica, affetta da un’infezione sottocutanea e malnutrita) hanno fatto sì che il neonato fosse sotto peso (1,340 kg, per 40 cm di lunghezza e 28,4 cm di circonferenza cranica). Dal momento che Dominic aveva bisogno di cure intensive, e la madre non solo non era in grado di fornirle, ma ha persino rifiutato di allattarlo al seno, è stata una suora togolese a farsi carico del neonato, che per il momento viene accudito in un istituto e che poi diventerà adottabile. Totale delle spese sostenute da Cuori Grandi per Dominic e sua madre: 12800 franchi, pari a 19,54 euro circa.
Durante le vacanze di Natale sono andata a trovare Dominic all’orfanotrofio e l’ho trovato molto cresciuto, in buona salute e di umore allegro e socievole. Una delle 3 suore che gestiscono l’istituto mi ha detto: “Ah, sei tu l’infermiera che ci ha mandato Dominic? Guardalo, scommetto che non lo avresti nemmeno riconosciuto, tanto è cresciuto! Quando è arrivato qui, sembrava un uccellino caduto dal nido, tanto era piccolo e gracile, e guarda adesso, che differenza!”