sabato 25 giugno 2016

Evitare Brexit si può

 


Lo spiraglio è piccolo. Incerto, irto di cavilli e ovviamente rischioso, ma evitare Brexit si può. La rivolta dei remain, dal sindaco di Londra Khan a Scozia e Irlanda del nord, unita all'allarme mondiale incentivano l'inventiva per trovare il modo di evitare la rovinosa uscita del Regno Unito (già tempestivamente ribattezzato Regno Disunito). Partendo dal concetto che questo referendum è stato solo consultivo. Niente imperativi quindi, e sebbene nella super democratica Gran Bretagna il confine sia impalpabile, adesso invece si fa forte chi la differenza la marca stretta. Per prima cosa, deve essere il governo a presentare in parlamento i risultati e il Parlanento deve ratificarla. Solo dopo partirà la richiesta di “risoluzione del rapporto"  (leave application) alla UE, che renderebbe il referendum "operativo". Per ora non è successo tecnicamente niente. La gran Bretagna resta esattamente come prima vincolata ai Trattati del 1972 di ingresso nella UE (The1972 Act) e ancorata alla UE. Così come la petizione per chiede che Londra resti nella UE staccata dal suo paese ha ricevuto milioni di adesioni in poche ore, tanto da far crollare per un po' il sito che la ospita, i guerrieri del remain non hanno abbandonato le armi e anzi preparano una contromossa. C'è tempo fino a ottobre prima che David Cameron passi la mano. Ma un primo ministro dimissionario difficilmente si assumerà la responsabilità di avviare la procedura di uscita in Parlamento. Si dovrà aspettare un nuovo primo ministro. Auspicabilmente non Boris Johnson che vanificherebbe tutto il ragionamento. Ma prima del cambio della guardia a downing street, Londra potrebbe decidere di indire nuove elezioni politiche generali vista la gravità della decisione da prendere. Uno scenario non impossibile, visto che il Parlamento britannico in questo momento è composto per la maggior parte di fautori del remain. Sarebbe quindi il voto politico a legittimare o no la vittoria della Brexit. Se vincessero i sostenitori del remain la procedura di uscita potrebbe essere così autorevolmente, ma democraticamente, archiviata. Senza contare che ci sono due anni per contrattare l'uscita e i termini possono essere estesi. Se poi i negoziati non dovessero raggiungere la reciproca soddisfazione, si lascerebbe lo status quo. A parte, naturalmente, i devastanti effetti del voto sulla economia mondiale e soprattutto britannica. 

Nessun commento:

Posta un commento