lunedì 29 gennaio 2018

Happy birthday, Luisa



Tre giorni, dico tre, con mia figlia a Edimburgo. Noi due per festeggiare il mio compleanno che ormai non è cosa da poco, visto che gli anni si ammonticchiano senza ritegno, incuranti della mia strenua resistenza. Così, da un po' di tempo ho deciso che la cosa migliore é staccare da Roma e andarmene via con Flaminia, che poi è l'unica cosa che davvero mi fa felice. 
L'anno scorso Londra, quest'anno l'abbiamo fatta più complicata e ci siamo viste a Edimburgo. Io con la mia immancabile bottiglia di champagne e una valigia piena quasi solo di cose comprate per lei (”mamma, ma é il tuo compleanno, non il mio!”). E non importa, no? 
Molto divertente trovarsi in una città 'terza', nè Roma, nè Londra. Io non c'ero mai stata e le novità, anche piccole, vanno sempre alla grande. Carino il nostro hotel, Stay, semplice, un po' da giovani (d'altronde... :)) ogni stanza con il suo nome, kettle, tè e caffè in camera e un lettone dove farsi una bella chiacchierata. O una bella dormita. In verità noi abbiamo dovuto cambiare stanza per via degli unni che ci abitavano sopra, dediti al cambio di disposizione dei mobili alle 3 am.



Vista la stagione, inevitabilmente la prima passeggiata finisce in tempi rapidi in un pub. D'altronde, siamo nella patria della birra, che diamine! Quindi, via libera a bionde e brune in assaggio. E qui l'esperienza culturalmente traumatica è stata la scelta di patate fritte condite con scaglie di parmigiano. Passi il ketchup o la maionese, ormai sdoganati, sebbene io mi sia sempre opposta alla contaminazione, ma addirittura??? Insomma, bisognava mangiare qualcosa e ho superato anche questa. Poi però il ristorante scelto è stato tutt'altro. 




Prosegue così la mia campagna a favore della cucina britannica, Cenerentola negletta e bistrattata, ma vittima secondo me di antichi pregiudizi. Questo Lovage, trovato online e non raccomandato da esperienze personali di amici, si è rivelato superbo. Tutte le nostre scelte sono state all'altezza, e ci siamo anche divertite. Lovage significa levistico, pianta officinale della quale non conoscevo l'esistenza, detta anche sedano di montagna, con varie proprietà terapeutiche e la particolarità di dare il nome a questo ottimo ristorante. Ma il vero festeggiamento é stato la sera dopo alla Maison blue, ristorante francese scelto da Flaminia per me, composto da stanze e stanzette su più piani, con un delizioso cibo. Senza contare la colazione scozzese da diciottomila calorie composta da uova strapazzate, pane, fagioli, salsiccia, funghi, pomodori, haggis (interiora spezzate e fritte, meglio da mangiare che da descrivere e comunque una bimba di grassi iper calorici e dannosi, ma squisiti). 



Girovagare noi due con tutto il tempo a disposizione e parlandoci non attraverso whatsapp è stato davvero il più bel regalo. Sono parentesi e boccate d'aria che costruiscono tra madre e figlia e viceversa, senza l'insofferenza del gomito a gomito quotidiano, ma con la forza del volersi bene, decidere di passare del tempo insieme, non solo per sangue e consuetudine, ma per scelta. Questa volta sono stati castelli, birra, cornamuse i nostri tag.
E infine ho ricevuto a Londra il mio regalo, la desideratissimo pentola slow cooking, che è venuta con me in cabina sul Londra-Roma. La cosa più divertente è stata superare i controlli di sicurezza a Luton. Meno male che in Uk l'aggeggio è ben noto. Io, previdente, l'ho tirata fuori dalla valigia, visto che è dotata di timer e magari avrebbe potuto suscitare qualche diffidenza nei signori dedicati alla censura dei bagagli, e l'ho adagiata sola soletta su un vassoio, spiegando anche la sua funzione  all'addetto. Che, per la verità, non mi si è filato per niente. Così la pentola è arrivata a Roma, sana e salva, anche con la sua parte in terracotta e il coperchio in vetro, e ha fatto la sua prima esibizione con un cous cous di pollo. Ottimo. 


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