Il traffico solido e liquido. L'alchimia impossibile si verifica in modo naturale nelle due grandi città del Vietnam, Hanoi e Ho Chi Min City, ovvero la versione extralarge di Saigon, dove il movimento di pedoni, auto, moto e altri veicoli di natura più incerta raggiunge raffinate vette di equilibrio improbabile.
Attraversare la strada a Saigon, ma anche Hanoi non scherza, è una esperienza che va fatta. Il traffico vietnamita ha una personalità tutta sua e difficilmente esportabile. Una armonia tra fretta produttiva di stampo occidentale e l'orientale calma intrisa di fatalismo. Così il flusso scorre creativo, sempre al limite dell'incidente, che però non avviene all'ultimo soffio. Nessuno si scompone, ci si scansa, ci si fa quadrati o tondi, magri, corti, storti, a seconda di necessità.
La fiumana di motorini, in netto sopravvento su ogni altro mezzo di locomozione, romba ai semafori, al rosso si addensano non meno di cento scooter di ogni razza, età e colore. I driver generalmente indossano la mascherina, fragile protezione contro un inquinamento palpabile. La motociclista tipo, inoltre, si protegge dal sole, vero e proprio nemico della donna orientale e della sua pelle che deve essere bianchissima, con delle strane giacché le cui maniche lunghe godono di una specie di prolunga sulle mani, in modo che non vengano scurite dai raggi.
Nella loro assurdità, anche i vietnamiti (come i romani o i napoletani, diciamolo in verità) hanno sviluppato un codice della strada alternativo, ma chiarissimo agli autoctoni.
Ecco alcune regolette base che ho estratto dall'esperienza del mio viaggio.
- In motorino si va in quanti si vuole (fino a quattro, più i bambini ovviamente)
- In motorino si può portare ogni genere di oggetto, senza limiti di peso, spazio, grandezza, quantità
- Gli adulti indossano il casco, i bambini no
- Sulle strade extraurbane la destra è riservata alle moto, la corsia di sorpasso ale auto e ai camion
- Il sorpasso si effettua SEMPRE invadendo la carreggiata opposta
- I semafori sono indicativi, suggeriscono
- Suonare sempre e ripetutamente il clacson fa parte dell'andare in sè. Non si viaggia senza segnalare acusticamente il proprio passaggio urbi et orbi
- Il contromano, anche in autostrada, in moto o in bici, è considerato accettabile. Certo, solo nella corsia di emergenza
- Pedoni. Attraversare è ovunque possibile. Risibile aspettare il verde dei semafori o i passaggi pedonali. Il modo migliore è abbandonare il marciapiede mettendo un piede davanti all'altro entrando nella mischia con cauta sicumera. Il flusso del traffico si aprirà tipo Mar Rosso e aggirerà fluido l'ostacolo semovente. Il passo deve esser lento e costante per dare modo ai driver di regolarsi. Non mostrare timore o incertezza è fondamentale
- Chi va contromano ha diritto di stare più vicino al marciapiede rispetto a chi percorre la carreggiata per il suo verso
- Obiettivo del guidatore delle due ruote è non mettere mai i piedi per terra. Ergo, compie evoluzioni e variazioni di rotta atte a raggiungere questo scopo.
-Ad ogni incrocio è obbligatorio suonare molto più che nella normale via in modo da non doversi fermare. Spericolate manovre vengono compiute per evitare l'onta di toccare il freno.
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