martedì 21 ottobre 2014

La baia di Halong, le perle tra i faraglioni



Alla baia di Halong o Ha Long si arriva da Hanoi. Gli organizzatissimi vietnamiti, vere macchine da guerra del turismo personalizzato, singolo o di gruppo, ti prelevano al tuo hotel e ti portano direttamente all'imbarco, un porto nel golfo del Tonchino dove cincischiano giunche di vari ordini, grandezza e lusso. Onestamente, non è per raccomandazione o caso che questo posto sia patrimonio dell'Unesco. 




Le piccole crociere si avventurano tra le circa 3000 isolette, io li chiamerei faraglioni, scivolando tra la nebbia che sfuoca e fa un po' l'effetto calza sulla telecamera di Berlusconi. Diciamo che illanguidisce i contorni e immerge nel senza tempo. Anche perché, almeno quando sono andata io, il sole aveva costantemente un cappotto grigio che rendeva le ore tutte uguali e l'umidità costante e rigogliosa.
La giunca si adopera per rendere il soggiorno perfetto. Servizio impeccabile, guarnito di stupefacenti sculture in frutta e verdura rinnovate ad ogni pasto, in un tripudio di inventiva quantomeno barocca. 



Una sera, un piccolo fuori programma. Forse galvanizzato dal romanticismo del luogo, certo con premeditazione, il lui della coppia australiana seduta al mio tavolo, d'improvviso chiede silenzio, cava dalla tasca la fatidica scatolina, e fa la proposta: “would you marry me?”. Ovviamente riceve il suo sí, baci, abbracci, foto, lacrime e sorrisi. Così c'è stata anche la parentesi entertainment.


Ma il bello vero comincia con l'addentrarsi tra i faraglioni, guglie apparentemente senza soluzione di continuità. Alcune più  grigie, altre più verdi. A qualche svolta appare un piccolo villaggio sull'acqua, un nucleo galleggiante stretto alle gomene, completo di negozi, scuola, galleria d'arte e case con portico e giardinetto. Per scendere a terra, si fa per dire, sono palafitte oppure barche travestite da case, si prendono a due a due dei barchini a remi che depositano il visitatore laddove possa spendere qualche soldo. 


Nella baia di Halong si coltivano e pescano le perle. Diligente l'esposizione. In fondo c'è il reparto cosmetico. Creme alle perle. Ammettiamolo, esercitano fascino. Almeno su me. Che ne ho comprata una, rimpiangendo poi l'attacco di tirchieria che mi ha impedito di prenderne di più. La crema alle perle, di qualunque cosa sia realmente fatta, mi è piaciuta assai. Aveva un non so che di fiabesco e antico più efficace di ogni ialuronico e i suoi adepti. 
Oltre ai faraglioni e alle perle, la baia di Ha Long offre alcune grotte con stalattiti e stalagmiti che si possono raggiungere con un kayak. Si va in fila indiana, come anatroccoli gialli di giubbotti di sicurezza.
 

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