mercoledì 12 novembre 2014

Mai senza



E poi c'è il solito rovello, “che mi porto”? Io, come ho già scritto, amo viaggiare leggera, quindi nel mio caso la domanda si riduce a “ma questo mi serve?". E di solito è no, non mi serve. Però ci sono oggetti 'istituzionali' senza i quali andare mi ė difficile. Non impossibile, of course, ormai ho imparato che di tutto e tutti (figli 
a parte)  si può fare allegramente a meno. Ma, nell'equilibrio  del viaggio, per me, alcune appendici sono di sicuro comfort. 


Mai sono partita senza una guida da sfogliare. La compro (sempre contestando tra me e me il prezzo esoso) e sfoglio le prime pagine. Cibo, abbigliamento, sanità, come trattano le donne, mercati. Un po' di storia, anche  se generalmente i fondamentali uno ce li ha già. Dove vado io, di solito la storia è corta e quella lunga per gli occidentali consapevoli è spesso imbarazzante. Quindi, lasciamo stare... 
Lasciamo stare anche quei glossari immancabili in fondo. Qualunque frase io riesca ad articolare, sarà impossibile capire la risposta, perciò meglio cercare un ponte inglese (o spagnolo) da percorrere, possibilmente non troppo contromano. 
Altra abitudine difficile da sradicare è il libro di carta. Ormai i libri per partire si scaricano su un qualche device, iPad o kindle o altre diavolerie, e così faccio anche io. Spazio e peso se ne giovano altamente. Tuttavia, mi sono resa conto che non mettere in conto nemmeno un libro “vero”, per ora mi è impossibile. Le ultime volte ci ho provato e... Niente... Non ci sono riuscita. Pur sapendo di avere almeno dieci romanzi storati in elettronico, un libro almeno dotato di pagine e copertina mi ha dovuto accompagnare. 



Altro must è la roba per correre. A parte le scarpe, quella prende poco spazio e non mi crea sensi di colpa, anzi. L'idea di aggiungere altri itinerari alla mia collezione di jogger mi fa piacere. 
Che altro ancora? Roba banale: occhiali da sole, una felpa, l'orribile porta documenti che mi metto a tracolla e appare in quasi ogni foto sfregiandola irrimediabilmente.


E negli ultimi anni, naturalmente, telefono e Ipad non possono mancare. Mi è successo di partire per vacanze brevi senza macchina fotografica, ma mai senza i devices. E quella volta che mi si è annacquato tutto, ho passato una settimana orribile e persa. Da allora ho comprato mute e scafandri per tutti e perfino la stagione delle piogge in Costarica è stata brillantemente superata. A parte un piccolo problema con l'iPhone che da un certo punto in poi ha deciso di esercitare l'audio (musica, avvisi di sms e squilli) a suo totale piacimento e indipendentemente dalla mia volontà. Dimostrazione di carattere o demenza senile? 

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