mercoledì 27 luglio 2016

Formiche e delfini



Il bagno alle Formiche è un classico. Direi che è uno dei posti preferiti quando usciamo in barca da Talamone, io ospite di amici cari e gentili. Dopo il porto si va dritti per una ventina di minuti e si avvistano le Formiche. Che sono tre ma fondamentalmente una, visto che le altre sono scogli ad altezza caviglia. L'acqua non richiede commenti. 


La Formica grande consta anche di faro (in disuso), bello bianco smagliante che svetta tra l'abbandono più assoluto di sterpaglie e guano. L'isola è disabitata, gabbiani a prescindere, ma offe riparo alle barche quando soffia scirocco e l'aria è pesante. Durante il week end non mi è mai capitato, troppo traffico 
evidentemente.  


Invece in settimana mi è successo di incrociare una banda di delfini, a rimorchio di un peschereccio. Erano quattro, forse una famigliola o forse solo amici in cerca di avventure e di un buon pasto imbandito senza fatica. Comunque, sarò sincera, incontrare i delfini, qualunque cosa stessero facendo, mette allegria. Dopo averli avvistati, ma aspetti con ansia sorridente la prossima pinna affiorare, speri nel carpiato, cerchi di adocchiare il muso. E, naturalmente, cerchi di cogliere l'attimo con una foto. Devo dire che prima di decidermi a prendere il telefono per scattare ho aspettato di godermi lo spettacolo. Il blu del mare profondo, le increspature, il grigio dei dorsi è un insieme che sprizza ottimismo e vita. L'ho assaporato di gusto. 


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