domenica 1 dicembre 2013

Il bivio di Daniela, natura o call center

Heredia

Daniela ha 27 anni, una sorella che vuole fare l'attrice in Messico, un fratello che studia ingegneria e fa gare di triatlon (con molti rovesci di fortuna). Tutti e tre vivono con la mamma, assistente di un manager scolastico, in una casa gabbia sulle colline di Heredia.
Daniela si sta laureando in protezione delle risorse naturali, ha già una laurea in turismo. E passa metà del suo tempo navigando in internet alla ricerca di  una vita nella natura. L'ho conosciuta a Barra Honda, dove ha fatto uno stage di una settimana. 
'Odio vivere a Heredia, caotica, inquinata, pericolosa. Uscire la sera e' un azzardo. In casa nostra hanno rubato cinque volte e noi stiamo in una zona residenziale dove si conoscono tutti', si lamenta. Quindi Daniela cerca di trasferirsi in Guanacaste, dove, dice lei, la gente e' più aperta, ha poco ma ti da tutto e non c'è da vivere sotto chiave. 
La ricerca di Daniela per una occupazione nelle sue inclinazioni per ora e' stata di scarso successo. Intanto  fa quattro soldi inventando oggetti con materiali di riciclo. 
Nonostante tutta l'attenzione di Costarica all'ambiente le possibilità di lavoro languono. Le compagnie sono piccolissime e con pochi soldi. Invece, ecco il nodo,  e' facilissimo trovare lavoro nei call center. A quanto pare, parecchie compagnie Usa hanno delocalizzato  in Costarica  e impiegano i  ticos  che parlano inglese per quelle simpatiche telefonate all'ora dei pasti che noi tutti amiamo.  Lo stesso le banche che assumono  locali anglofoni per fare pressione sui  clienti insolventi. Un futuro che Daniela rifiuta e che la sta portando da una parte a super specializzarsi continuando a studiare e dall'altra ad avere sempre meno possibilità di lavoro proprio perché troppo qualificata e non disponibile a fare la telefonista. 
Nonostante tutto lo sbandierare eco ambientalista, anche entrare in un parco nazionale e' complicato. Daniela ci ha provato dopo la prima laurea, ma assumere nei parchi non sembra una priorità per il governo. A barra Honda i ranger sono 5 e tutti over 50. Nessun ricambio generazionale e niente soldi. Ma nemmeno abbastanza personale per tenere il parco in modo efficiente e adeguato in una zona in cui la natura lasciata a se stessa si prende subito unsacco di  libertà'.  Quindi, il governo sta pensando di privatizzare i parchi.... Vendere i gioielli di famiglia, insomma.. Dove l'ho già sentita questa??? 

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