mercoledì 4 dicembre 2013

San Jose' de la reduce



Finalmente una giornata tutta per me. Avevo dimenticato il lusso di bighellonare per un luogo sconosciuto in perfetta solitudine. Oggi ho vagato per San Jose', perdendomi più e più volte, vittima, finalmente felice, del mio proverbiale senso dell'orientamento. Questa città e' un po' ( poco poco però) concepita come New York. Le strade non hanno nomi ma numeri e incrociano avenidas e calles. Ecco, le affinità con New York finiscono qui. Il cuore e' pedonale.
I negozi non  si sforzano di attrarre e si  alternano a fast food di stampo Usa o la versione ' tico'. Pochi turisti e pochi souvenir, ma strade affolllate. Traffico sostenibile, eccetto che nelle ore canoniche. 
Insomma, la capitale di uno stato non ricco e occidentalizzato nel modo sbagliato. Suggestive (diciamo) le impalcature ai  crocevia da dove i poliziotti sorvegliano il via vai tipo bagnìni sul mare. 
Naturalmente i ricchi sono ricchi assai. Sono stata ospite a cena e per la notte di una coppia di canadesi che vive qui da venti anni. Sono gli editori di LaRepublica, quotidiano nazionale, una B sola, niente a che vedere con il nostro. Giornale gonfio di pubblicità,  ' pretty healthy', ammettono loro stessi, che quindi hanno potuto costruire 10 anni fa una villa in un superprotetto condominio in collina. Una meraviglia, ariosa e spaziosa,  stile Wright alla lontana, nemmeno una sbavatura locale.
Ho dormito dopo tre mesi in un vero letto, senza temere scorpioni e altre brutture. Ero così contenta che non volevo addormentarmi per non perdere nemmeno un minuto di quel piacere. Per non parlare di un bagno dotato di acqua calda e altre comodità come una luce che illumina e asciugamani che asciugano. Commovente davvero :)  una specie di 'effetto reduce' radiosamente amplificato dalla mia scelta del l'hotel,  per i giorni successivi,  il don Carlos. Piccolo e accurato, di maniere disinvolte, ha solo 8 stanze e un patio interno con una fontana frusciante. L'albergo appartiene alla quarta generazione dopo don carlos, venuto in costarica nel 1921 dal Lichtenstein come manager del più grande hotel del centramerica e messosi in proprio nel 1947. 'Il nonno ci ha insegnato a non transigere sulla qualita'. Ottimo diversivo dopo BarraHonda. 



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