sabato 13 settembre 2014

Trova l'intruso



E poi, naturalmente, c'è il contrattempo. Inevitabile guaio del viaggiatore. Ora questo, ora quello. Tra le iatture tipo c'è il ritardo dell'aereo. Qualche minuto, anche mezz'ora non li mettiamo nemmeno in conto. Quando,però, le cose si mettono davvero alle lunghe, il fastidio affiora potente. 
Il nostro volo Roma-Atene, per esempio. Ha sfiorato picchi altissimi di ridicolo. Già l'imbarco è stato annunciato con mezz'ora di ritardo. Vabbè. Saliti sull'aereo, non accade nulla per parecchio tempo. O meglio, un gruppone di ragazzi siciliani forse al primo espatrio movimenta il suono della cabina oltre ogni limite, tanto che la hostess è costretta a dare un bel colpo di freno. “Ecche', siamo in aereo, mica in chiesa”, si ribellano, ma poi una regolata se la danno. Di loro mi ha colpito uno con una testa addobbata da sculture pilifere degne di interesse antropologico: cresta alta sulla sommità, cranio rasato sui lati, tre treccine rasta equamente distribuite alla base della nuca e lunghe sulle spalle, baffi lunghi all'insù, barba corta eccetto per una linea più lunga a esaltare la mascella e il pizzetto. Opera davvero magistrale.
Dopo un po' di nulla, passa uno stewart a contarci. Muove le labbra nello sforzo. Poi ne passa un altro che fa lo stesso lavoro numerico. Annuncio del capitano: “c'è una valigia in più, dobbiamo identificare l'intruso e sbarcarlo”. Quindi, tutti i bagagli giù. Ci vuole il suo tempo... Ripassa la hostess. Conta anche lei e spiega: “ormai facciamo tutto con la tecnologia e non sappiamo più contare. Ognuno di noi ha dato un numero differente di passeggeri...”. Umorismo involontario. Come sia, valigie e persone non combaciano. 
“Ci scusiamo per l'attesa, noi siamo pronti a partire in ogni momento, ma la società esterna che si occupa dei bagagli non dà via libera”, prende le distanze il comandante dopo un'ora di purgatorio. Fa anche caldo, ovviamente. Passano con dei bei bicchieri di plastica offr endo ottima acqua del sindaco a temperatura ambiente. Per ristorarci. 
“Siamo pronti, la valigia clandestina è stata catturata, partiamo in 15 minuti, perché adesso tutti gli altri bagagli devono essere di nuovo stivati”. 
Il sollievo è di breve durata. 
“Pardon, la valigia non era quella. L'operazione di ricerca dell'intruso va fatta da capo. Ci vorrà ancora una almeno mezz'ora”. Ovvero: giù di nuovo tUtti i bagagli...
La cabina mugugna, i ragazzotti sono ormai storditi di sonno, ci hanno ampiamente edotto sulla loro giornata cominciata un paio di giorni prima.
Allo scoccare della seconda ora, 'sta malefica valigia smette di nascondersi e si consegna. Vorrei quasi chiedere di fotografarla... 
Partiamo -e arriviamo- con due ore di ritardo. Mi chiedo: chissà se al nastro bagagli qualcuno non ha trovato la sua valigia... 

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