sabato 10 gennaio 2015

Ciao, l'incontro con la gattitudine




Ciao è stata il mio primo incontro con la gattitudine. Si chiamava così perché all'inizio non la volevo. Schierata decisamente dal parte dei cani. Quando si è presentata nella nostra casa di campagna era novembre. Il ponte lungo. Rossa, piccolina, aveva tre mesi. Già pervicace. Faceva freddo e lei si è accomodata nel nostro portico. Incurante della cucciola di spinone che le faceva intorno sarabanda non aggressiva ma decisamente esuberante. Non se ne è andata nemmeno la notte, ha aspettato su una sedia di paglia al freddo. Ha cercato il colpo di fulmine.


Io l'ho detto da subito a Flaminia: “questa gatta la chiamiamo Ciao, perché finito il week end la salutiamo”. Subito dopo l'ho messa in macchina. Sono passati 13 anni, durante i quali Ciao è rimasta con noi, con il suo carattere schivo, affetto frugale, senza superfluo. Ma incrollabile. Si è sciroppata Blu e i suoi sette cuccioli di spinone, Google, Steve. Mai una storia, mai un graffio, possiamo dire che solo di recente abbiamo scoperto che aveva le unghie, abbiamo dovuto tagliargliele. Mai usate su di noi. 
Con i cani, si limitava a sovrana indifferenza. Li ignorava del tutto. E loro non osavano infastidirla.


Rapporto di odio e amore con Google, la gatta più gelosa e autoriferita del mondo. Sopportava con pazienza il suo mettersi sempre in primo piano, scipparle sistematicamente attenzioni e carezze. Aspettava il momento in cui la rivale non era attenta per avvicinarsi a noi umani. Dava però per scontata la supremazia sul cibo. Era lei sempre la prima a mangiare. Poi cedeva il passo perché si annoiava presto. 


Ciao era ancora in super attività. Quest'estate ha acchiappato un uccellino sul balcone. Fulminea se l'è portato in casa, ma non gli ha fatto del male e l'ha mollato abbastanza di buon grado. 
Adesso è morta e non ci posso credere. Si dice “ti è morto il gatto?”, e, sì, è un grandissimo dolore. È andata via con il suo stile. Elegante e riservata. Un paio di giorni con dolori ai denti, il ricovero e... Stamattina, quando ho telefonato, era già uno sbuffo di fumo nel cielo. Confido in un paradiso dei gatti, con cuscini morbidi, calduccio, petti di pollo in minuscoli pezzetti come piacevano a lei, mosche e insetti vari da acchiappare, alberi e tetti dai quali guardare il mondo dall'alto. 


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