Questa qui sotto, per esempio, è la villa di Livia a Prima Porta. Insomma, scavare con la ruspa sarebbe stato un po' estremo, no? Anche a Termini ci sono stati problemi con la stazione. Ville zeppe di statue e preziosità artistiche hanno sbarrato la strada ai treni per parecchio.
Tra i ricchi antichi la villa per prendere l'aria buona e godere delle piacevolezze bucoliche era una necessità assoluta, mi pare. Almeno a giudicare dalla quantità di domus raggruppate a palazzo Massimo, che, direi, non le contiene comunque tutte e tutte intere.
Questo qui sotto è un colombario, stanza riservata ai loculi dei defunti. Atmosfera luminosa, niente di nero. Piuttosto, scene di campagna, animali esotici e non, piccole vignette anche divertenti, citazioni egizie. Insomma, un posto dove riposare in pace e senza farne una tragedia...
Tutte le stanze ricostruite sono stupefacenti nel loro sfarzo e nella raffinatezza di gusti. Certo, che i romani si trattassero bene non è una sorpresa. Ma passeggiare nelle loro quotidianita fa comunque effetto. Pareti rosse e affrescate, con predilezione per il tromp l'oeil, pavimenti a mosaico minuzioso quanto sterminato. Ai giorni nostri diremmo che mancavano di sobrietà. Ma quelli sobri, in linea generale, erano i greci. E comunque, anche tra i romani c'era chi amava lo stile essenziale, come suggerisce questo piccolo affresco che pare copiato ai cinesi o al primo Novecento.
Nessun commento:
Posta un commento