mercoledì 22 aprile 2015

Il richiamo del pediatra





Non c'è molto da scherzare, ironia ad alleggerire non ne viene. Luca, il pediatra venuto da lontano, e Chiara,l'infermiera, lavorano ventre a terra dalla mattina alle 8 fino a quasi il tramonto. Molti si sono prenotati da settimane per la visita di un pediatra. L'anticamera all'aperto è affollatissima e caldissima. Aspettano tutti con pazienza. Pianti se ne sentono pochissimi. Storie terribili invece a gogo. Non sono cuor di leone, me ne devo andare spesso. Più che altro per la sensazione di impotenza. Bambini condannati a non camminare, con braccia offese, malarici al 90 per cento. Piccole storie. Le facce delle madri sono sempre impassibili, anche di fronte a diagnosi che fanno stringere il cuore. L'ammirazione per chi si impegna.  La tristezza di sapere che negli altrove più fortunati qualche speranza ci sarebbe.  



Speranza per la piccola di una settimana che ha la displasia   grave delle anche. Speranza di recupero al 100 per cento per quella che ha avuto un nervo offeso nella spalla e si deve affidare alla fisioterapia casalinga perché all'ospedale costa troppo. Il piccolo con la distrofia muscolare invece subisce la condanna. Parlano di lui davanti a lui. Chissà se capisce. La mamma non fa una piega. Solo gli occhi diventano più tristi. È sola con due figli, il padre se ne è andato, ha un'altra donna con lei che fa da traduttrice. Ascolta, stringe il piccolo, lui la stringe. Composti. Disperati. Non c'è cura, peggiorerà. Anche Chiara ha difficoltà a dirglielo.  Avanti un altro.  Una infante, ha una macchia sulla fontanella. Non si è chiusa bene. Ha bisogno di una tac. Qui costa un accidente. All'ospedale più vicino, a Notzè, fanno pagare tutto, guanti, siringhe, ogni medicina. Ma cosa si possono permettere questi poveretti? 


E poi abbiamo -hanno- fatto il primo elettrocardiogramma di telemedicina ad Amakpapé. Una quattordicenne con tonsilliti ricorrenti. Quindi con possibile streptococco e possibili danni cardiaci. L'ecg viene mandato al centro di roma e aspettiamo il responso del cardiologo che leggerà l'elettrocardiogramma.  Le facce che hanno fatto mamma e figlia quando abbiamo spiegato che dottori italiani avrebbero esaminato il caso erano tutto un programma! Finalmente una soddisfazione e la piccola felicità di aver fatto una cosetta utile. 


Paziente successivo: si chiama God. Difficile visitare e /o sgridare uno che si chiama Dio, no? Mi raccontano che ce n'è un altro che si chiama Jesus. Anche per lui trattamento privilegiato: come si fa a dire 'Gesù., vai in punizione?'. Ecco, appunto . 
In più. Per esempio, una bambina si è data una zappa non sui piedi ma nell'occhio. Qui non hanno fatto niente. 
Anche perché, scopro poco a poco, (anche) qui c'è tutto un giro in nero sulla sanità. Cioè l'infermiere 'di zona' chiede allo stato rifornimenti mensili (gratuiti) inferiori al bisogno. Il resto delle scorte lo compra con i suoi soldi e lo vende a caro prezzo ai malati. Per dire che certi trucchetti fanno presto a diffondersi a livello mondiale. E, naturalmente, ogni volta che visita un paziente gli prescrive di default tutta una serie di medicine inutili, se non dannose, in modo da fare numero (e conto). 


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