martedì 7 luglio 2015

Non partire


Non partire. Non è imperativo categorico, piuttosto tempo infinito negativo. Constatazione, più che altro. Luglio e agosto. Domanda classica: dove vai? Che fai quest'estate? No, io non parto in questi mesi. Banale dire che la ricetta prezzi alti, affollamento, traffico, bellezze snaturate, non mi si addice.


 Con sincerità vedo andare senza invidia, progettare percorsi divorati dal traffico e dalla moltitudine non mi appassiona. Il caldo di Roma e dintorni non mi ossessiona, l'asfalto rovente mi fa allegria. E poi, diciamocelo, se tutti gli altri si allontanano, paesaggi e prospettive si ridisegnano sull'assenza e i posti sono nuovi comunque. Sarei anche del parere, e se posso lo faccio, di spostare il week end al lunedì e martedì. O anche martedì e mercoledì. In modo di scontornare definitivamente i mesi estivi. Il Cappellaio matto sarebbe fiero di me. 
Insomma, l'idea sarebbe di fare del periodo d'estate una lunga villeggiatura lavorativa. Non nel senso di trasformare il posto di lavoro in oasi di ozio, naturalmente. Ma di essere diversamente romani e fare slalom orgoglioso tra i turisti. Ma che ne sanno loro dei vestiti di Roma? 


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