Da sempre ho desiderato partecipare a una raccolta delle olive, ma, chissà com'è, i casi della vita mi ci avevano sempre tenuto lontana. Invece ecco la perfetta domenica capalbiese a regalarmi lo sfizio. Sui 400 ulivi di Claudio e Linda, in una mattinata ne abbiamo liberati solo tre, ma che soddisfazione! La giornata meravigliosa, cielo blu senza compromessi e sole netto. Le olive vengono giù sulla rete a grappoli, ramo dopo ramo, rotolano in tutti i colori, dal verde acido al nero e formano rivoli.
È sorprendente vedere certi piccoletti con quattro rametti striminziti sfoderare olive panciute e tronfie. Quasi da tagliare a fette. Le pulci hanno la tosse, direbbe mia nonna.
Dá gusto portarle al frantoio, in piena attività h24 nelle giornate decisive. I passaggi della metamorfosi sono tutti a vista. Il profumo dell'olio nuovo satura aria e papille. Pare di sentirlo già sulla bruschetta, ancora verde verde e pizzicante. Diventerà giallo più avanti nel suo cammino, perderà asprezza e acquisterà corpo pieno. Per me, però, il suo momento di gloria è questo dell'infanzia.
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