domenica 1 maggio 2016

Oche da guardia e gufi qualunquisti




Come tutti sanno, tradunt che le oche salvarono il Campidoglio dall'assedio dei Galli con i loro schiamazzi o starnazzi, che dir si voglia. Posso confermare la loro vocazione guardiana, che evidentemente si è tramandata di generazione in generazione fino ai giorni nostri. Dove vado io nel week end c'è un pollaio molto popolato. Le galline razzolano a più non posso e producono ogni giorno parecchie uova. I galli quest'anno sono morti e sono stati sostituiti, con libera associazione di idee, da due oche bianche vigorose. Io vado pazza per le uova, soprattutto a la coque a colazione. Quando torno dalla mia corsa mattutina, quindi, mi fiondo direttamente nel pollaio e mi servo. Di solito dormono ancora tutti e cerco di fare piano, ma da quando sono arrivate queste oche, non c'è verso. Mi sentono arrivare e cominciano a gridare. Antifurto vivente contro ladri di polli e uova (io sono autorizzata, ma loro non lo sanno e non so come spiegarlo). 


Novità di quest'anno, invece, l'assiolo. Che è il più piccolo dei gufi ed è molto carino. L'ho visto dalle foto in rete, mica dal vero purtroppo, che è anche timido.  Ha nidificato nei dintorni e la notte fa il suo verso ritmico che ad alcuni concilia il sonno e per altri lo scaccia definitivamente con il suo effetto 'rubinetto che perde', sempre in attesa della goccia successiva. 
A me piace. Ma io sono una amante dei gufi da sempre. Da tempi non sospetti, per capirsi, quelli in cui non erano ancora stati politicizzati. E usati, a loro insaputa e, sono certa, anche loro malgrado, come simbolo del negativo e del malevolo. Loro sono schivi, amici della notte mica per niente. Questi oneri della ribalta li troveranno per sicuro strumentali. E vagamente ridicoli. Il timore è che il prossimo passo sia radicalizzare lo scontro con le allodole, anch'esse -ovviamente- inconsapevoli. La zuffa ornitologica sarà destinata a cambiare il verso della natura? Anche no. Rivoluzioni velleitarie. 

 

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