Per meglio esplorare l'isola in libertà, Flaminia ed io abbiamo noleggiato una macchina. E poiché a Barbados si guida a sinistra, l'onere del volante é toccato a lei. Dopo averla tanto scarrozzata, finalmente le parti si sono invertite. Compresi i cazziatoni che spettano a tutti i navigatori. Io, poi, nemmeno ci sono tagliata...
In ogni caso, a prescindere da chi avesse il piede sull'acceleratore, può essere interessante una piccola analisi degli usi e dei costumi locali su strada.
Premessa indispensabile: l'approccio è quello inglese. Nonostante le macchine siano per lo più vecchie e scassate! con pezzi mancanti che avrei detto invece indispensabili per circolare. Tutti sono però gentilissimi, pronti a cedere il passo o a lasciare la precedenza a chiunque, anche lontanissimo. A parte che lo scambio di cortesie può essere interminabile, ciascun gesto viene sottolineato con un colpetto di clacson. Sempre molto discreto, mai prolungato, esso può significare 'prego, passa tu' (in questo caso accompagnato dal gesto della mano equivalente, imprescindibile) oppure 'grazie', o anche 'attento, ti sto superando'. Suonare, brevemente, é la base del galateo stradale. Si discostano dalla norma i bus arancioni, di vario grado di usura, sempre lanciati a velocità folle come se fossero in perenne ritardo. Va da sè che le fermate si effettuano rigorosamente in mezzo alla carreggiata, obbligando le altre vetture ad attendere il sali-scendi. Gli autisti di questi numerosissimi mezzi pubblici hanno un clacson bitonale, che strombazzano a tutta callara, in ogni occasione. Serve ad annunciare l'arrivo alle fermate e la partenza da esse, avverte viaggiatori e altri veicoli dell'imminente superamento, segnala una curva, una fermata per lasciar passare un pedone. Ecco, i pedoni vengono rispettati oltre ogni dire. A loro la precedenza sempre, anche se attraversano in autostrada.
Comportamento in Barbados del tutto legittimo, poiché le autostrade non hanno barriere di ingresso e nemmeno guard rail. E, se vogliamo dirla tutta, spesso sono normalissime strade a una corsia punteggiate di venditori di frutta, interrotte da strisce pedonali, costellate da semafori e vie laterali. Normalissimo dunque vedere macchine posteggiate sul ciglio (metà ruote in mezzo alla carreggiata) per una sosta in uno di questi autogrill 'di prima generazione'. Punti nodali di questo traffico sono le rotatorie, in pratica unico punto di riferimento per dirigersi ogni dove. A parte alcuni tratti sconnessi anche in autostrada, il resto della viabilità sembra gestito dalla Raggi. Buche, fossi, avvallamenti sono sempre in agguato così come salite ripidissime e discese ardite. Si va un po' di crossing, tanto per tenere alta l'attenzione.
Tra le peculiarità di questa isola, infine, c'è anche quella di omettere la segnaletica stradale. E, ove presente, si discosta immancabilmente da quanto scritto sulle mappe fornite dall'auto noleggio. Un incubo accentuato dal fatto di non avere gps né altra strumentazione moderna. Così, dopo parecchi giri di Peppe, abbiamo decretato che l'unica possibilità è contare le roundabout. Altro escamotage per arrivare da qualche parte, possibilmente quella desiderata, é affidarsi alle chiese. Quelle sì che sono segnate devotamente e ce ne sono a bizzeffe, di ogni possibile culto cristiano. E non... Come dimostra questa pubblicità voodoo, nella quale ci siamo imbattuti una delle volte in cui abbiamo sbagliato strada.
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