mercoledì 17 febbraio 2016

Donne per 'La salvezza del mondo'




Lunedì 15 febbraio sono stata alla presentazione del libro di Paola Diana, 'La salvezza del mondo - Donne: fattore di cambiamento del XXI secolo', alla libreria Feltrinelli di Roma. Non conoscevo l'autrice, ma una comune amica, Ha creato la connection. Ho trovato la sala strapiena. Moltissime donne, ma anche parecchi uomini. Per intenderci, più di quanti se possano immaginare per un volume 'femminista'. In realtà le virgolette non ci starebbero, perché il libro e Paola sono proprio femministi, nel miglior senso della parola. Io, femminista negli anni '70, ho trovato queste donne, un po' più giovani, l'evoluzione della specie. Meno rabbia, meno volontà (necessità?) di spezzare le barriere. Noi eravamo giovani ragazze che si affacciavano al mondo, queste sono donne di successo, che ce l'hanno fatta, ma che non hanno perso di vista l'obiettivo: aiutare le donne a difendersi, a prepararsi e a realizzarsi, modificare la società per portarla ad aprirsi al contributo delle donne. Ascoltandole ho trovato grandissima preparazione, il desiderio di uscire dagli stereotipi (le donne odiano le donne, per esempio) per proiettare un nuovo futuro. E per di più, non 'contro' gli uomini ma con loro. 


Insomma, è stata una bella scoperta. Alcune le conoscevo già, come il vicedirettore del Tg2 Ida Colucci, o Sabrina Sar che in polizia dà la caccia a pedofili e altre efferatezze, non sapevo di questo cenacolo, mi è piaciuta l'idea. 


Quello che ho trovato assai imbarazzante, invece, é stato il contributo degli uomini al dibattito. A parte alcuni, massimo quarantenni, persone di spessore e saldamente su posizioni paritarie, cito espressamente i miei amici Alberto Matano e Guido Schartz, gli over 50 non hanno abbandonato la vecchia contrapposizione tra sessi, la condiscono ancora di sufficienza, usano sarcasmo inappropriato. Faccio un esempio. Anzi due. L'oratrice parlava di donne sfruttate, violentate, sfregiate con l'acido. La voce maschile dal fondo, polemico-trionfante: " è una donna quella sfregiava con l'acido”. Certo, vallo a raccontare a Lucia Anniballi. Ma lei, quel signore, l'aveva rimossa. E poi, giro di microfono, un uomo sui 60, storpia il femminismo in femminilità. Che lo abbia fatto volontariamente o inconsapevole della differenza, viene da commentare "stiamo un pezzo avanti!". E avanti, dunque, dobbiamo andare. Lo spirito di iniziativa generosa di Paola Diana è un valido modo. 


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