martedì 9 febbraio 2016

La stella di Dominic

Dalla missione di Amakpapè, in Togo, ricevo da Chiara due nuove storie di 'ordinaria africanità'. Questa ha un bel lieto fine. E di lieto fine si può parlare comunque, credo, per un bambino che ha rischiato seriamente di morire appena nato per nessuna altra ragione che sua mamma non può occuparsi di lui. Certo, sta in orfanotrofio, ma chissà che la sua buona stella non gli regali una vera famiglia, cure, studi. Anche una sola di queste cose. 

Come ormai è consuetudine, lascio la parola a Chiara, intrepida infermiera sempre in lotta contro un nemico, la miseria dell'Africa, molto più grande di lei. 

Dominic è arrivato da noi il 13 ottobre 2015 quando aveva solo 20 minuti di vita. Sua madre, una donna inferma mentale che non è stata neanche in grado di dirci il suo nome o il villaggio di provenienza, lo ha partorito sulla piazza del mercato di Togba, a un paio di chilometri da noi, e subito due uomini di buona volontà hanno prelevato la donna e il bambino e li hanno accompagnati nella nostra infermeria perché prestassimo loro le cure necessarie. Dominic, che ha preso il proprio nome dal santo del giorno, aveva ancora il cordone ombelicale attaccato. A quanto pare è nato a termine, ma le cattive condizioni di salute della madre (anemica, affetta da un’infezione sottocutanea e malnutrita) hanno fatto sì che il neonato fosse sotto peso (1,340 kg, per 40 cm di lunghezza e 28,4 cm di circonferenza cranica). Dal momento che Dominic aveva bisogno di cure intensive, e la madre non solo non era in grado di fornirle, ma ha persino rifiutato di allattarlo al seno, è stata una suora togolese a farsi carico del neonato, che per il momento viene accudito in un istituto e che poi diventerà adottabile. Totale delle spese sostenute da Cuori Grandi per Dominic e sua madre: 12800 franchi, pari a 19,54 euro circa.


Durante le vacanze di Natale sono andata a trovare Dominic all’orfanotrofio e l’ho trovato molto cresciuto, in buona salute e di umore allegro e socievole. Una delle 3 suore che gestiscono l’istituto mi ha detto: “Ah, sei tu l’infermiera che ci ha mandato Dominic? Guardalo, scommetto che non lo avresti nemmeno riconosciuto, tanto è cresciuto! Quando è arrivato qui, sembrava un uccellino caduto dal nido, tanto era piccolo e gracile, e guarda adesso, che differenza!”

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