Muri e barriere non ce li siamo fatti mancare, diciamo la verità. Eppure, con il senno di poi, mi pare che un filo di affetto l'abbiamo sempre tenuto. Magari senza saperlo. Magari nascosto tra i sacchetti di sabbia messi a guardia delle incomprensioni. I ragazzi sono cresciuti, sono uomini e donne. E adesso Alessandro si sposa. Già padre della meravigliosa Margherita.
Un imprinting della famiglia paterna quasi esilarante da quanto è forte. Questa bambina sembra -somiglia non è sufficiente- Flaminia, sembra Alessandro, sembra Stefano da piccolo. Noi mamme siamo state un po' contenitori.
Per molti anni la frattura è stata grandissima. Una faglia, direi. Poi le cose cambiano. Rivedere Ale dopo tanti anni, uomo, compagno e padre mi ha commosso. Gli occhi sono sempre gli stessi. La sua Monia, che conosco solo per contatto virtuale, mi sembra forte e generosa.
Ieri sera, Flaminia mi scrive emozionata. “Alessandro si sposa e mi vuole testimone insieme a nostra sorella”. Non sta nella pelle. La sua felicità è palpabile nei messaggi. Sono felicissima anche io, cambiamo il volo di ritorno, progettiamo il vestito, il parrucchiere. Tra me e me penso che comunque andrò alla cerimonia, ad assistere a questa pietra miliare. Lui si sposa, ma Flaminia è testimone! Bellissima fratellanza.
Poi, oggi la sorpresissima. Anche io sono invitata. Ma che, davvero? Ammetto il nodo alla gola. L'inclusione mi genera sempre sorpresa. Condividere questo momento mi entusiasma. Immagino già un tavolo con Stefano, Flaminia, Francesca l'altra sorella, la nuova compagna di Stefano, le sue due figlie. Gli sposi e la piccolina che girano radiosi. Lo considero davvero un regalo della vita.
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