giovedì 10 luglio 2014

Dieci anni dopo lo tsunami



Lungo la costa sud ovest, dopo  Hikkaduwa, che è un po' la Rimini locale, si incontra il monumento alle vittime dello tsunami del 26 dicembre 2004. Sono passati quindi pochissimo meno di dieci anni. La costa è in parte ricostruita, ma ci sono ancora moltissime rovine.
   
 I moncherini delle palme cadute sotto l'attacco del mare al ciglio della strada. I resti del treno precipitato sono indelebili nella memoria della nazione. 

   

.Anche a  Yala park durante il safari si fa una tappa sul luogo della devastazione, dove alcune sculture ricordano il fatto. Qui però gli sfregi sono decisamente più a rilievo. Cicatrici ancora rosse. 
Un Buddha enorme, eretto con i soliti finanziamenti giapponesi, e un'altra stele. Tutti i viaggiatori sono invitati a fermarsi e onorare i morti. 
   
Qua e là le palme sono ricresciute. Sono già alte, dieci anni in questo clima non sono pochi. Ma le vecchie sono ancora lì e non credo per incuria. Anche le case pian piano rinascono. Vedi gli abbozzi di futuro a vari stadi. Alcuni hanno ricostruito proprio sulla spiaggia a due metri dal mare e ti chiedi chi mai possa osare sonni sereni così vicino all'orco che dorme. Non saprei, forse si fa per esorcismo. 
   

Sia come sia. Un pensiero a chi quel giorno era qui. Ai morti, ma anche  ai vivi che con quella tragedia negli occhi devono convivere.  

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