sabato 5 luglio 2014

Scherzare con il fuoco



Tra le tentazioni alle quali cedo sempre in viaggio, c'è quella di assistere ad uno spettacolo tradizionale. Musica, canti, balli, costumi luccicanti. Ormai è rarissimo riuscire a trovare posti  non infestati dal richiamo consumista, quindi bisogna rassegnarsi a fare la fila con molte altre macchine fotografiche. Una formula cui è difficile sottrarsi un po' dappertutto. 


A Kandy abbiamo assistito a una specie di Bignami delle danze locali. Accompagnati dai tamburi potenti, uomini e donne si sono esibiti in evoluzioni, salti, capriole e piroette. Colpiscono la sincronia dei movimenti e i sorrisi sempre aperti. E, devo sottolineare, la totale noncuranza per le variazioni del corpo. C'erano danzatrici magrissime accanto a quelle con rotolini sporgenti dai lustrini. Così come danzatori con muscoli da copertina e altri di corporatura più robusta. Nella scelta dei protagonisti, dunque, vale l'abilità non la prestanza. Che non è poco sfoggio di saggezza.


Un lungo preludio per raccontare del fachiro che scherza con il fuoco. Lo mangia come al circo, si fa accarezzare le braccia, cammina sopra un letto di braci roventi senza nemmeno zompettare troppo. Il mio cinismo sempre di vedetta immagina qualche cera o amianto da professionista a fare da barriera, ma comunque vederlo, a mezzo metro di distanza, è stato assai elettrizzante. 
Il colpo di teatro. Non a caso gran finale. Accompagnato dalla musica. 

Sono cinque gli strumenti che ritmano cerimonie e preghiere. Primi i tamburi, di due differenti stili: tondi classici che si battono in testa, e gli altri, lunghi e stretti, da colpire al lati. Poi c'è la tromba (questa la suonano talvolta misteriosamente anche nei corridoi degli hotel e il fatto non ha nulla di religioso, ne sono certa), una specie di piattini piccoli piccoli, poco all'altezza dei compagni. E la voce a tessere storie e memorie. Quando il fachiro parte, trovano la sintonia al massimo dei decibel, ad uso e consumo suo e del pubblico con il fiato sospeso. 

Il fuoco come elemento di religione lo ritroviamo anche nei templi buddisti dove talvolta all'esterno ci sono enormi bracieri che lanciano fiamme votive al cielo, sostenute dal profumo dell'incenso e dei gelsomini. Questo ultimo paragrafo non c'entra molto, ma volevo pubblicare questa foto :) 

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