domenica 6 luglio 2014

Il giorno del tè



Dopo il caffè in Costarica,  il the' di Sri Lanka.  Sto diventando una vera esperta di bevande. Abbiamo visitato il Museo del tè a Kandy, propedeutico alla tappa di Nuwara Elia,  l'area al centro dell'isola da dove proviene tutto il famoso tè di Ceylon. 
Il museo, descritto come 'imperdibile' dalla guida, detto sommessamente, si può invece benissimo saltare.  Certo, qui si fa la conoscenza con James Taylor, che ha iniziato l'avventura felice  del tè da queste parti.  E si possono vedere le macchine in uso nell'800 che però, alla luce della visita a una fabbrica 'moderna', non sono cambiate un granché. 


Tutta la zona di Nuwara Elia, colline che si rincorrono al centro dell'isola, è coperta da piantagioni di tè, coltivato in fittissimi terrazzamenti. La cittadina ha un'aria svizzera, per clima e costruzioni. 
La raccolta delle foglie dalle piante si fa a mano: una donna (solo donne per questo lavoro) raccoglie 20 kg al giorno. 
 Le foglie passano poi in lunghi essiccatoi: i duemila chili iniziali in 12 ore (18 se piove) si riducono alla metà. Alla fine delle file  c'è un unico grande ventilatore che aiuta come può.


 Ogni tre ore le foglie vengono girate e arieggiate a mano. Il profumo del tè, a questo punto del procedimento, è già molto forte e caldo. Si sente che non è ancora 'maturo'. La fase successiva prevede la macinatura delle foglie in speciali macchine, anche esse assai arcaiche, sia nell'aspetto che nell'età vera e propria.  Parliamo sempre dei primi del '900... 

Dopo il passaggio per 30 minuti in una rolling area,  il destino del tè prosegue in un enorme passino che in un primo momento separa le foglie dalle impurità (destinate a diventare concime per le piantagioni) e in un secondo giro divide le foglie per grandezza e quindi,dopo una ulteriore essiccatura per 21 minuti a 91 gradi (questi numeri non sono spiegabili se non con la fede), inoltra per qualità.


A questo punto, il tè nero fermenta per tre ore e cambia colore, gusto e profumo. Lo stesso tè, fatto bollire e non fermentare, diventa tè verde. Il tè bianco, invece, si ricava solo dall'ultima foglietta, è più pregiato e ha una storia tutta sua. 
Infine,  imballato in grandi sacchi di carta marrone che ne denunciano la qualità, il tè va tutto a Colombo dove viene battuto all'asta. Ogni rivenditore poi ci mette la sua faccia, da Lipton in poi. 



Nessun commento:

Posta un commento