Se si venisse solo a Galle, non si avrebbe alcuna idea dello Sri Lanka. Tuk tuk a parte, che spalmano una mano di uniformità sul paesaggio, questa città raccolta dentro mura olandesi, con il resto non c'entra proprio niente. A un centinaio di kilometri a sud di Colombo, Galle ha una personalità fortemente coloniale ed europea. Gli edifici rimandano a vecchie glorie. Alcune restaurate con magnificenza, altre con lift ing meno sontuosi, qualche volta c'è parecchio da lavorare e intanto ospitano cingalesi che si arrangiano
Non potrei dire che è una città europea. Però ho visto più 'caucasici' simil residenti qui in un giorno che in tutta l'isola in due settimane. In effetti, di tutta Sri Lanka é l'unico posto dover potrei pensare di vivere. Insomma, a differenza del Costarica dove mi trasferirei subito, non credo che qui mi piacerebbe molto. Tosto anche per una come me che farebbe già oggi valigie definitive.
L'atmosfera è un po' polverosa, un ritmo coloniale, la città ironizza di sè. Ci sono café francesi, inglesi, olandesi. Qualche inevitabile cafonata pseudo italiana.
Galle è l'unico posto dove ci sono veri e propri negozi a misura di turista. Ovvero con qualcosa da comprare. Seppur minimo.
Solo qui siamo riuscite a trovare un posto per dormire che fosse decente e non lusso. Una casa indiana. Con nonni e nipotina. Stanza carina, pulita. Stile locale, che per l'acqua calda prevede una specie di boiler tascabile e che spara aria condizionata sul letto senza discernimento. Ma la zanzariera era miracolosamente bianca e pulita invece che rosa o celeste decorata a medaglie imperiture dei precedenti scontri con le zanzare. Wifi vigoroso. What else?
Nel girovagare nelle stradine si ha un po' la sensazione di andare indietro nel tempo. Pure di parecchio. La passeggiata sulle mura, invece, riporta al presente con il suo nugolo di mosconi noiosi, pronti a pretenziose quanto velleitarie galanterie non richieste.
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