domenica 20 ottobre 2013

Faziosa e avvelenata

La foresta pluviale senza internet si macchia di scontro ideologico. E avvelena i pozzi.
Infatti pian piano e' sempre più chiaro che non è che a BarraHonda  non ci sia la connessione ma è considerato politicamente scorretto che la abbiano i volontari. "Il nostro governo paga per internet perché loro devono averlo gratis? Sono qui per lavorare, non ne hanno bisogno" insorge il pasdaran di turno. 
E non serve a niente spiegare che il wifi ormai e' nella vita di tutti e che questa guerra sono destinati a perderla nel giro massimo di un anno. Come tutte le guerre di religione rende ciechi i seguaci. 
Il problema e' di  elementare  complessità, ma davvero non credevo che chiedere la connessione potesse essere ancora considerato rivoluzionario e nello stesso tempo spazzatura occidentale frutto di consumismo (ovviamente bieco). 
Mi trovo a dovermi giustificare per voler avere notizie di mia figlia e mi fanno la proposta di sottoscrivere un contratto internet locale per un anno... "Noi facciamo così", alzano le spalle. 
Direi che si tratta di una forma paleolitica di ecologismo  che si credeva estinta e  che scambia progresso con consumismo. 
Anche le proposte di mediazione che con l'alto senso di diplomazia che mi è proprio  ho tirato fuori (necessità aguzza ingegno ...)  si sono infrante almeno per ora sul muro anti tecnologia. Va da se' che tutti i ranger sottobanco mi offrono la loro password, ma è o non è un questione di principio? 
Tra i sintomi da carenza di internet: vertigini, disorientamento,  senso di vuoto e/o di perdita , ansia (da notizie). Poi ce ne sono anche un sacco di altri,  ma minori e più rari,  per ipocondriaci. Cura consigliata: week end away
😳😳😳

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