sabato 12 ottobre 2013

Monteverde, Svizzera ai Caraibi

Nebbia, alberi completamente ricoperti di muschio, temperatura alpina. Ecco Monteverde, la cloud forest 'scoperta' a metà del '900 da alcuni quacqueri pacifisti  in contestazione della politica Usa (contestazione per la quale un paio di loro si sono fatti anche un po' di galera e sono infine stati riabiliati).  
Nel bosco nebulare questa piccola comunità viveva -come si dice- di agricoltura e pastorizia. Poi la scoperta di un microclima  eccezionale e della foresta primaria. Un successo di scienza e turismo ecosostenibile. 
Dal clima caldo umido della pianura di colpo ci si trova ... In svizzera. Con le palme. Almeno fino a un certo punto.
Arrivare non è semplice. Per preservare l'ambiente dalle orde di barbari (turisti e similari) infatti il governo  ha scelto di un asfaltare le strade. Risultato: per fare 50 km ci si  mettono due ore di bus tra buche e strapiombi talvolta inquietanti affrontati con brusca disinvoltura. Poi, ecco gli chalet, le felpe, cioccolata e formaggi... Manca la fonduta ma insomma non si può avere tutto...
La foresta nebulosa vera e propria e' a 5-6 km piu' in alto. E' certamente incontaminata, ma la consapevolezza di avere un tesoro c'è tutta. I biglietti per ogni offerta sono abbastanza cari ma le attrazioni magnifiche. Obbligatorio il sentiero nella foresta, alcuni chilometri intervallati da 8 ponti sospesi. Il muschio la fa da padrone e ricopre i tronchi di tutti gli alberi, che diventano sculture sorprendenti. Gli uccelli si sentono ma è difficile avvistarli nella confusione di fogliame. È invece assai bizzarro vedere a piede libero le piante che noi consideriamo 'da appartamento', paghiamo un occhio della testa per poi vederle morire miseramente in batter d'occhio ( questa almeno sono io...) . Inoltre felci, potus e compagnia bella hanno dimensioni sconcertanti: sembrano essere state vigorosamente nutrite con il biscotto della crescita di Alice in Wonderland... Non avevo mai visto una felce alta 5 metri con foglie di due ( varieta', dicono le guide, risalente alla preistoria). Se si guarda meglio poi i dettagli sono migliaia: colonie di funghi, fiori e fiorellini, bacche, piantine simpatiche e allegre. 
Non vorrei dimenticare l'arbusto che cammina: fa 4 centimetri l'anno più o meno e sposta le sue radici (che sono esterne) sempre verso il sole. Non l'ho fotografato perché era di fretta :). 
Volendo strafare si può prendere il trenino in scala (1:7), uno dei quattro esemplari al mondo (un altro ce l'aveva Michael Jackson in giardino...) che sale fino al mirador da dove si vede il vulcano Arenal scoperto per caso nel 1968 (dico 1968) solo perché ha cominciato a eruttare. 

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